Un enorme cratere di 50 metri è apparso improvvisamente in Russia

Secondo l’agenzia di stampa russa Vesti Yamal, un cratere di 50 metri si è aperto improvvisamente in una regione desolata della tundra siberiana. I giornalisti hanno individuato il cratere a luglio durante un una missione nella penisola di Yamal e hanno pubblicato il filmato questa settimana. 

Si tratta del diciassettesimo fenomeno del genere, derivante da un pingo (o idrolaccolito) trovato dagli scienziati nella tundra siberiana in disgelo, secondo The Siberian Times. La scoperta del primo risale al 2014. L’ipotesi è che il pingo o idraccolito che dir si voglia sia una sacca di metano intrappolata sotto la superficie terrestre che crea un rigonfiamento sulla superficie terrestre e poi esplode quando il permafrost ricco di carbonio nella regione inizia a sciogliersi.

“Il riscaldamento e lo scongelamento del suolo superficiale assottigliano il ‘tappo ghiacciato’, provocando lo scoppio che causa i crateri”, ha detto a Gizmodo Sue Natali, direttore del programma artico presso il Woodwell Climate Research Center.

È stata un’estate caldissima in Siberia. La piccola città di Verkhoyansk, in Russia, che si trova a nord del circolo polare artico, ha registrato la temperatura più alta di sempre, 38 gradi, il 20 giugno, secondo National Geographic.

Gli scienziati sospettano che lo scongelamento del permafrost abbia causato il collasso di un serbatoio di gasolio siberiano e lo scarico di oltre 20.000 tonnellate di carburante in un fiume locale. Lo scioglimento potrebbe destabilizzare le infrastrutture – edifici, strade e, soprattutto, oleodotti – attraverso l’Artico.

Ma i residenti che vivono lungo la tundra artica non sono gli unici che dovrebbero essere preoccupati. Il rilascio di metano nell’atmosfera può avere impatti globali. 

Il gas incolore, inodore e altamente infiammabile è uno dei più potenti gas serra emessi nell’atmosfera (30 volte più forte dell’anidride carbonica). Quindi, man mano che viene rilasciato nell’atmosfera potrebbe accelerare il riscaldamento globale e perfino stimolare un pericoloso ciclo di feedback.

Per questo è importante capire esattamente cosa sta succedendo in siti esplosivi come quello scoperto a luglio dai giornalisti di Vesti Yamal. Vasily Bogoyavlensky, un ricercatore dell’Istituto russo di ricerca sul petrolio e sul gas di Mosca, ha detto all’agenzia che il suo team ha intenzione di indagare a fondo e presentare i suoi risultati a una rivista accademica.

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