Cosa è uscito dal buco nero Markarian 335?

Sotto la lente di NuSTAR: la sorprendente emissione di raggi X che potrebbe riscrivere la teoria sui buchi neri e il loro impatto sull'universo

In molti parlano del telescopio spaziale Hubble, della stazione spaziale internazionale, del telescopio Kepler che di tanto in tanto scopre nuove pianeti abitabili, ma forse le risposte ad alcuni dei maggiori quesiti riguardanti l’universo verranno da una missione per così dire “economica” come quella di NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array), un telescopio spaziale che la Nasa ha lanciato nel giugno 2012 con il razzo Pegasus per rilevare raggi X emessi da sorgenti presenti nello spazio.

Le sorgenti più osservate, essendo le più grandi, sono i buchi neri supermassicci, autentici “mostri” spaziali di massa pari ad alcuni miliardi di volte quella di una stella come il Sole, che si ritiene possano esistere al centro di ogni galassia compresa la nostra Via Lattea.

In realtà proprio le loro eccezionali dimensioni rendono la loro densità media notevolmente inferiore a quella dei loro fratelli minori, tanto che per alcuni di essi si è ipotizzato possa essere inferiore a quella dell’acqua.

Cosa è uscito dal buco nero Markarian 335?

Ad oggi tutti sanno che, almeno in teoria, da un buco nero non può uscire nulla, neppure la luce. Possiamo fare un’eccezione per l’ipotesi che i buchi neri siano delle sorte di portali verso altri universi o altre dimensioni e che di conseguenza “espurgano” materia da qualche altra parte.

Questa era la teoria almeno fino a qualche settimana fa, quando NuSTAR ha osservato una cosa davvero insolita, ovvero l’espulsione della materia che costituisce la corona del buco nero supermassiccio Markarian 335 (che per nostra fortuna distante 324 milioni di anni luce dalla Terra) e la successiva emissione di un enorme impulso di raggi x, di molto superiore a tutte le altre emissioni mai registrate osservando buchi neri.

Cosa è uscito dal buco nero Markarian 335?

Se il fenomeno fosse confermato, come sembrerebbe, in qualche modo i buchi neri oltre ad agire come “aspirapolvere cosmici” potrebbero in qualche modo essere considerati anche come delle colossali “pile” in grado di ricaricare di energia l’universo e contemporaneamente creare nuove stelle.

La notizia non sarà eccitante come aver scoperto un Ufo venir fuori da un buco nero, eppure questa fortunata scoperta (infatti la maggior parte dei buchi neri al centro delle galassie sono coperti da spesse coltre di gas e polvere interstellare) potrebbe rivoluzionare il nostro pensiero riguardo ai buchi neri supermassicci e al loro ruolo nell’evoluzione dell’universo.

…e scusate se è poco!

 

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