Il vulcano di Fiumicino da il bis, nuovo cratere a poca distanza

Il vulcano di Fiumicino da il bis, nuovo cratere a poca distanzaAnidride carbonica e litri di aria: il mini vulcano di Fiumicino torna a eruttare e si allarga, era apparso lo scorso 24 agosto tra lo stupore e la paura dei residenti in via largo Traiano, a una manciata di metri dall’aeroporto Leonardo da Vinci.

Il soffione che ha raggiunto fino ai 5 metri di altezza sputava gas e zolle di terra, sul posto, nella rotatoria di Coccia di Morto, sono stati subito allertati i pompieri mentre i vigili urbani hanno disposto la recinzione dell’area.

Chiamate anche squadre di geofisici e vulcanologi e i primi risultati dei test hanno certificato l’esistenza di sacche sotterranee da cui fuoriusciva un mix di gas e fango e da qualche giorno la zona occupata dall’inconsueto fenomeno naturale ha tornato a soffiare, questa volta fango, e ad allargarsi.

Il vulcano di Fiumicino da il bis, nuovo cratere a poca distanza

La mattina del 9 settembre l’ennesima sorpresa, da un tombino a meno di due metri dal vulcano è iniziata a fuoriuscire altro fango e terra, “E’ probabile che il gas abbia scavato e fratturato il terreno sotto il tombino, spiega la vulcanologa Maria Luisa Carapezza, era prevedibile un ampliamento del fenomeno visto che il gas cerca vie di uscita dal sottosuolo.Il vulcano di Fiumicino da il bis, nuovo cratere a poca distanza

Stiamo effettuando ulteriori esami geolelettrici e insieme al Comune si sta già pensando a come bloccare il vulcano, il fenomeno è circoscritto ma sarebbe meglio risolvere la situazione in tempi rapidi”. Non si può escludere infatti che nuove bocche emergano nella zona, molto trafficata e non lontana dallo scalo romano, intanto però l’area del vulcano ha ormai raggiunto gli oltre venti metri quadrati: un vero e proprio lago di fango con continue e potenti eruzioni.

“Si tratta con buona probabilità di una derivazione del primo fenomeno, originatosi nella rotonda di via Coccia di Morto, a Fiumicino, fanno sapere dal comune tirrenico. La situazione è costantemente monitorata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dalla Protezione Civile e dalle forze dell’ordine.