Un piccolo vulcano compare vicino all’aeroporto di Roma Fiumicino [Video]

Un piccolo vulcano compare vicino all’aeroporto di Roma FiumicinoUno strano fenomeno geologico sta interessando un’area nei pressi di Roma, alle porte di Fiumicino e al confine con l’aeroporto Leonardo da Vinci.

Maria Luisa Carapezza, vulcanologa dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia dell’università Roma Tre, lo ha definito un ‘vulcanetto di fango’.

Il 24 agosto scorso, un potente soffio era stato avvistato da alcuni automobilisti di passaggio, tra la terra della rotonda, proprio a meno di trenta metri dalla recinzione dell’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci, immediato era scattato l’allarme sul rischio di esalazioni tossiche del geyser.

In un primo momento si era pensato a una conduttura rotta, ma questa ipotesi è stata quasi subito scartata, dalle prime analisi si tratterebbe di anidride carbonica, mescolata a idrogeno di solforato e lievi parti di metano ma per evitare ulteriori rischi la zona interessata è stata transennata.

Secondo quanto affermano gli esperti, si tratterebbe di un fenomeno naturale, una sacca di terra acida e anidride, non nuovo per il territorio, “Il Lazio è zona vulcanica ed episodi del genere sono già avvenuti nei Monti Sabatini o vicino a Ciampino”,spiega la Caparezza durante il sopralluogo. “Possono verificarsi delle emissioni di gas endogeni profondi, a volte con una componente di anidride carbonica, a volte di metano, ovunque si perfori c’è un’alta probabilità che possa accadere”.

Un piccolo vulcano compare vicino all’aeroporto di Roma Fiumicino

Il fenomeno non sembra in via di ampliamento, tuttavia, è stata registrata una mutazione nella sua composizione, da soffione di circa due metri, un misto di aria bianca e sbuffi di terra, a voragine, ampia circa un metro, densa di fanghi grigi ed eruzioni potenti con sbuffi che raggiungono anche i tre metri di altezza.

L’odore acre delle esalazioni solforose impregna comunque l’aria circostante la bocca tipica dei vulcani, il rumore dell’eruzione poi, è talmente forte da essere coperto solo dagli aerei di passaggio al vicino aeroporto, difficile dire quanto durerà il fenomeno, comunque non pericoloso se si evita di avvicinarsi, ma potrebbe essere necessario intervenire.

Gli esperti hanno già escogitato un modo per ‘tappare’ il fenomeno: si trivella intorno all’eruzione, immettendo nel terreno cemento che va a coprire il mini-vulcano, devono però essere ancora compiute le analisi geofisiche del terreno circostante: non si può escludere che il fenomeno stia scavando nel sottosuolo e che magari altre eruzioni possano comparire in zona.

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