L’esplosione stellare di agosto, ben visibile dall’Italia

L'esplosione stellare di agosto, ben visibile dall'ItaliaE’ ben visibile dall’Italia l’esplosione stellare di agosto: una nuova luce si è accesa nella costellazione del Delfino, distante circa 97 anni luce dalla Terra e si può osservare a destra di Vega, una delle stelle più brillanti del cielo di agosto ed uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Estivo insieme ad Altair e Deneb. Approfittando della graduale uscita di scena delle stelle cadenti, la stella è la nuova protagonista delle notti di agosto.

La scoperta, fatta dall’astrofilo giapponese Koichi Itagaki, è stata immediatamente confermata da più gruppi nel mondo e descritta in dettaglio dal gruppo italiano del Virtual Telescope, coordinato dall’astrofisico Gianluca Masi e del quale fanno parte Francesca Nocentini e Patrick Schmeer.Si tratta di una Nova“, spiega Masi, “e attualmente brilla intorno alla magnitudine 4/4.5, dunque è visibile già ad occhio nudo, purché si osservi da fuori città. Ma anche con il disturbo delle luci” , aggiunge, “è sufficiente un binocolo per vederla. Appassionati del cielo e associazioni di astrofili la stanno già fotografando“.

Per localizzarla più facilmente sono di aiuto le mappe celesti pubblicate dall’Unione Italiana Astrofili (Uai) e le mappe del Virtual Telescope.
L'esplosione stellare di agosto, ben visibile dall'Italia
A differenza di una Supernova, che è l’esplosione devastante che distrugge definitivamente una grande stella (o un sistema di due stelle) giunta alla fine della sua vita, una Nova come quella visibile in questi giorni è il frutto di un’esplosione non distruttiva.

Le osservazioni condotte dall’Italia“, spiega Masi, “hanno permesso di capire che l’esplosione della Nova del Delfino è stata generata da un sistema di due stelle, una delle quali è una nana bianca. Quest’ultima è stata gradualmente rifornita di idrogeno dalla compagna e ciò ha generato una forte instabilità che ha portato all’esplosione“. Contrariamente a quanto accade nell’esplosione delle Supernovae, in questo caso non è avvenuta nessuna distruzione irreparabile e il “cuore” del sistema stellare è rimasto intatto.

La comparsa della stella di agosto non è solo una curiosità estiva: “fenomeni di questo tipo“, rileva Masi, “permettono di vedere al lavoro meccanismi altrimenti impossibili da osservare, come quelli che permettono di comprendere nel dettaglio un’esplosione stellare“.