Tyche, il pianeta gigante perduto potrebbe esistere davvero!

Tyche, il pianeta gigante perduto potrebbe esistere davvero!Se siete cresciuti pensando che i pianeti del nostro Sistema Solare fossero nove e siete rimasti particolarmente scioccati quando Plutone ha perso il suo status di “pianeta” nel 2008, preparatevi perchè potrebbe esserci presto una nuova sorpresa: i pianeti potrebbero tornare ad essere nove e Giove potrebbe non essere il più grande.

Gli scienziati, infatti, potrebbero presto essere in grado di dimostrare l’esistenza di un pianeta gigante gassoso quattro volte più grande di Giove e in orbita sul bordo esterno del nostro Sistema Solare, Tyche sarebbe 15 mila volte più lontano dal Sole rispetto alla Terra e 375 volte più lontano di Plutone, ragion per cui non è mai stato identificato finora.

L’esistenza di Tyche è stata ipotizzata in un articolo pubblicato sulla rivista Icarus nel novembre del 2010 da John Matese e Daniel Whitmire, due astrofici dell’Università della Louisiana in cerca di una spiegazione al cambiamento di rotta delle comete che entrano nel Sistema Solare.

Tyche, il pianeta gigante perduto potrebbe esistere davvero!

Ora, secondo gli scienziati, la prova empirica dell’esistenza del gigante gassoso è già stata raccolta dal telescopio spaziale WISE della Nasa ed è solo in attesa di essere analizzata, una volta che Tyche verrà localizzato, altri telescopi potrebbero essere puntati per confermarne l’esistenza.

Withmire e Matese hanno basato la loro ipotesi sul fatto che molte comete a lungo periodo (che quindi dovrebbero provenireTyche, il pianeta gigante perduto potrebbe esistere davvero! dalla nube di Oort) mostrano orbite anomale, come ad esempio un’ellitticità che mal si accorda con la loro origine, probabilmente qualcosa deve disturbare la loro traiettoria.

Nell’ipotesi che questo “qualcosa” sia un pianeta situato a quella distanza, la sua massa dovrebbe essere pari a circa quattro volte quella di Giove, i due scienziati non vedono l’ora che WISE dia un risultato definitivo.

WISE ha terminato di osservare “a tappeto” il cielo nell’infrarosso, catturando più di 2,7 milioni di immagini: dalle remote galassie agli asteroidi vicini alla Terra, tutto ciò che era visibile nell’infrarosso (corpi freddi soprattutto) è stato immortalato, completata una scansione della fascia asteroidale e due dell’Universo profondo, in due bande infrarosse, WISE è stato “ibernato” ed è iniziata l’analisi accurata dei suoi dati che in un primo momento si pensava di concludere entro marzo del 2012, ma la mole di dati ha richiesto un anno di lavoro supplementare.

Secondo la Nasa, una volta che i dati di WISE saranno completamente analizzati, l’ipotesi di Withmire e Matese sarà confermata o confutata definitivamente.

Potrebbe interessarti anche...

Pulsante per tornare all'inizio