Il mistero delle Piramidi di Tenerife

Nella località di Guimar, sulla costa orientale dell’isola di Tenerife, durante gli Anni Ottanta, vennero alla luce nel corso di uno scavo alcune costruzioni piramidali, in seguito studiate e rese note grazie al celebre studioso e navigatore Thor Heyerdal. Inizialmente gli archeologi e le autorità attaccarono pesantemente un giornale locale che aveva pubblicato un articolo nel quale si riportava la scoperta di misteriose piramidi a gradoni nell’isola di Tenerife, monumenti che si riteneva fossero stati costruiti da agricoltori che ammassavano sui confini dei loro campi le pietre trovate scavando dei solchi, una pratica antica nelle Isole Canarie

Ma l’etnografo norvegese Thor Heyerdahl non fu della stessa opinione. Avendo eseguito un’ampia ricerca sulle piramidi di Túcume in Perù, fu subito incuriosito dalle foto del sito e volle visitarlo personalmente; si rese così conto che non si trattava né di terrazze e neanche di casuali mucchi di pietre ammassati dagli spagnoli, come alcuni avevano affermato. Si trattava di un’accurata costruzione di piramidi a gradoni realizzate sulla base degli stessi principi di quelle del Messico, Perù e dell’antica Mesopotamia, oggi ospitate nel Parco etnografico delle Pirámides de Güímar. Oltre alle sei piramidi a gradoni, il parco etnografico ospita anche il museo di Casa Chacona (museo di Casa Chacona), nel quale è possibile ammirare una riproduzione a grandezza naturale della barca del Dott. Heyerdahls, maschere indigene e immagini in ceramica.

Si tratta in pratica di sei piramidi composte ognuna da cinque gradoni di forma rettangolare, stranamente somiglianti a quelle realizzate dagli Aztechi e dai Maya. All’inizio furono in molti a sostenere che si trattava soltanto di mucchi di pietre accatastate dai coloni spagnoli; Heyerdal, grazie ad un infaticabile lavoro e a numerosi studi, riuscì invece a dimostrare che non si trattava di ammassi casuali; le piramidi poggiavano infatti su un suolo precedentemente livellato, ed erano costituite da pietre di origine vulcanica che, non essendo disponibili nelle vicinanze, erano state trasportate apposta da lontano per quel preciso scopo.

Le pietre recavano inoltre segni di lavorazione, soprattutto negli angoli, e le costruzioni erano state orientate astronomicamente, presentano infatti una scalinata sul lato occidentale, salendo sulla quale è possibile seguire il sole nascente al solstizio d’inverno.

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