Ison si disintegrerà!

Ison si disintegrerà!E’ stata chiamata la “Cometa del Secolo”, hanno detto che brillerà nel cielo più splendente della luna piena, hanno annunciato per il prossimo Natale uno spettacolo da togliere il fiato, ma Ison potrebbe deludere tutte le aspettative. C/2012 S1, il nome scientifico di questo corpo spaziale, rischia infatti di frantumarsi, di finire letteralmente in milioni di pezzi prima di avvicinarsi alla Terra.

Ad affermarlo è un astronomo che lavora presso l’Università di Antioquia, in Colombia, il professor Ignacio Ferrin che ha comparato il comportamento di Ison con quello di altre comete osservate negli ultimi anni ed è arrivato a questa conclusione: sarà molto difficile, se non impossibile per noi, vederla ad occhio nudo, tutto fa presagire con una probabilità che sfiora il 100 per cento che si disintegrerà.

Dunque, prima del 28 novembre, giorno nel quale è previsto il punto di massima vicinanza con il Sole (per l’appunto, il perielio), Ison dovrebbe essersi già spezzata in più parti, cosa che, al momento, però, non è avvenuta. “La Nasa ha pubblicato un’ immagine della cometa scattata il 9 di ottobre e si vede che è ancora integra, ma deve superare nove linee rosse, una dopo l’altra nelle prossime settimane, per poter sopravvivere”, dice l’astronomo sudamericano.

Ison si disintegrerà!

Linee rosse, ovvero i punti nei quali, in passato, altre comete sono andate distrutte, proprio in queste ore, Ison ha raggiunto la Red Line della C/1957 U1 Latyshev-Wild-Burnham ed è entrata nella cosiddetta “zona di pericolo” nella sua corsa di avvicinamento al Sole, ma il momento più a rischio, per la sopravvivenza della cometa, inizierà a novembre: in 5 giorni, dal 2 al 6 del mese, attraverserà altrettante Red Line e la sua fine sembra imminente.

Ferrin ha preso in esame le Curve di Luce Secolare, ovvero i grafici che mostrano la luminosità nella storia di una cometa, Ison finora sta mostrando un andamento insolito, caratterizzato da una alterazione della sua magnitudo, diverso da quanto fatto registrare, ad esempio, dalla famosissima Cometa di Halley.

La curva di luce secolare rende Ison invece molto simile ad altri due corpi cometari: C/2002 O4 Hönig e C/1996 Q1Ison si disintegrerà! Tabur ed entrambe si sono disintegrate prima di diventare visibili ad occhi nudo.

Anche altri due astronomi, Gary Kronk e Anthony Cook, hanno trovato similitudini in altre due comete dalla sorte praticamente identica, ovvero C/1999 S4 Linear e C/2010 X1 Elenin (anch’esse esplose), insomma, dati i quattro precedenti, sembra pressoché certo che neppure Ison ce la farà a sopravvivere al passaggio accanto alla nostra stella, ma mentre le altre comete si sono dissolte rapidamente, la C/2012 S1 sta resistendo da mesi.

“Stiamo assistendo alla morte di una cometa e stiamo imparando che è non una questione immediata: ci vuole tempo, la scienza non si schiera, la scienza osserva e poi tira le conclusioni”, scrive Ferrin nella sua ricerca, inoltre tranquillizza sul pericolo di una caduta di frammenti sul nostro pianeta. “Nessun rischio per la Terra perché le due orbite sono diverse e non si intersecano”.

Però indirettamente conferma un particolare non trascurabile, già sostenuto da altri astronomi e finora sempre negato in ambiti ufficiali: le comete non sono semplici palle di neve sporca, composte essenzialmente da acqua, biossido di carbonio e metano ghiacciati aggregati a polveri minerali, al contrario, dice il professore di Antioquia: “Riteniamo che i frammenti siano formati sia da ghiaccio che da rocce e crediamo che la componente rocciosa sia molto importante”.

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