L’enigma della balena e del delfino spiaggiati in Versilia

L'enigma della balena e del delfino spiaggiati in VersiliaUna balenottera comune di oltre 17 metri di lunghezza e circa 18 tonnellate di peso si è spiaggiata nel primo pomeriggio del 19 marzo in una piccola ansa del litorale di Rosignano all’altezza del bagno “ Lo Scoglietto”.

Il mammifero è arrivato sulla spiaggia già morto ma da giorni avevano avvistato la balena al largo delle coste di Cecina, “Si avvicinava alla spiaggia con un movimento irreale, sospinta da onde e correnti: era già morta poveretta”, raccontano i pescatori.

Poi lo spiaggiamento sul litorale di Rosignano e la conferma che la balena, una delle più grandi mai arenate sulla costa toscana, era stata uccisa da giorni da un qualcosa che ancora non si conosce.

Forse lo stesso male oscuro che, il giorno dopo il ritrovamento del grande cetaceo, ha stroncato anche un delfino di quasi due metri e di oltre cento chili di peso: per morire ha scelto un tratto di spiaggia di Marina di Castagneto, a poche decine di chilometri a sud di Rosignano, vicino al Gran Hotel Tombolo, in prossimità della seconda torretta di avvistamento del litorale.

L'enigma della balena e del delfino spiaggiati in Versilia

Chi o cosa ha ucciso la balena e il delfino?

Biologi marini arrivati da tutta Italia si stanno interrogando e hanno già compiuto prelievi sugli animali, una delle ipotesi è che quelle due morti siano attribuibili al terribile virus, il morbillo dei cetacei, che ha già provocato la morte di oltre cento delfini.

Ma c’è chi, come Greenpeace, parla di una morte annunciata, provocata dall’inquinamento, s’indaga anche sui 140 fusti tossici persi più di un anno fa da un cargo della Grimaldi in navigazione al largo delle coste toscane, ma le possibilità di collegamento tra l’episodio e la morte della balena e dei delfini sono molto remote.

Veterinari e biologi marini dell’Università di Padova ed esperti dell’Arpat, l’agenzia regionale per l’ambiente, hanno eseguito sulla balena prelievi di tessuto che domani saranno analizzati.

Altri accertamenti saranno eseguiti dall’ateneo di Siena e dall’Istituto zooprofilattico di Pisa, la carcassa dell’animale è stata poi scarnificata e si pensa di recuperare lo scheletro che potrebbe essere esposto nelle sale del museo naturale di Rosignano.

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