Un attacco contro la Terra proveniente da una civiltà extraterrestre è poco probabile, dal momento che questo passo provocherebbe necessariamente una risposta folgorante, afferma il ricercatore Janne Korhonen, della Aalto University, autore di un articolo apparso all’interno del magazine “Acta Astronautica“.
Janne Korhonen analizza il rischio di un attacco preventivo lanciato dagli extraterrestri contro gli abitanti della Terra, lo scienziato è convinto che per le civiltà dedite al controllo di molti pianeti, i vantaggi eventuali risultanti da questo attacco saranno molto meno evidenti rispetto all’incorrere dei rischi che si possono verificare.
Per quanto riguarda invece il discorso riferito a civiltà dedite al controllo di un solo pianeta, compresa la nostra civiltà, la loro situazione potrebbe essere paragonata a quella degli Stati Uniti e dell’URSS all’epoca della “guerra fredda“, quando il rischio di un reciproco sterminio impedì a questi Paesi di attaccare per primi.
“Anche se i contatti (tra extraterrestri e terrestri) portassero ad un conflitto, politici ragionevoli di entrambe le parti cercherebbero di evitare degli attacchi immotivati, perché sarebbero molto difficili nel garantire il successo“, ha dichiarato Janne Korhonen e conclude: “ci sono tutte le ragioni per credere che i conflitti interstellari saranno rari“.
Il ricercatore sottolinea, allo stesso tempo, di concepire i viaggi interplanetari con molta precauzione, perché la sola capacità degli esseri umani a padroneggiare le necessarie tecnologie per questi viaggi, potrebbe essere considerata come una minaccia dagli abitanti di altri pianeti.
Secondo Janne Korhonen, anche una semplice sonda spaziale, se essa raggiungesse un pianeta popolato da esseri razionali, potrebbe causare un grave danno e portare a delle misure di ritorsione.
