Viaggio su Saturno

Ben 15 anni nello spazio e centinaia di immagini splendide, oltre a una considerevole quantità di dati utili sulla composizione chimica, sulla geologia e sulla storia di Saturno e delle sue lune, è il bilancio, ancora tutto provvisorio, della missione Cassini-Huygens, partita da Cape Canaveral il 15 ottobre 1997 in direzione del gigante con gli anelli.

La sonda Cassini infatti non era sola quel giorno: ben attaccato all’ orbiter della Nasa, sul razzo vettore Titan IV-B/Centaur, c’era anche lander Huygens, costruito in collaborazione con la Esa e l’ Asi: le agenzie spaziali europea e italiana, partner della missione.

Una volta nell’orbita di Saturno, il lander si sarebbe staccato dalla sonda e si sarebbe diretto verso Titano, il satellite più grande di Saturno, scoperto da Christian Huygens.

Questo pacchetto, uno dei più grandi, pesanti (sei tonnellate) e costosi (circa cinque miliardi di euro) mai inviati nello spazio, ha impiegato ben quattro anni per arrivare a destinazione.

Per ottenere la spinta necessaria ha dovuto usare per quattro volte il trucchetto della fionda gravitazionale in modo da correggere velocità e direzione e per due volte ha usato la gravità di Venere, con due  fly-by vicino al pianeta, il primo il 26 aprile 1998 e il secondo nel giugno dell’anno seguente. Il 18 agosto è la Terra a regalare un po’ di spinta alla sonda e il 30 dicembre è la volta del fly-by di Giove.

Il volo ravvicinato al nostro pianeta era stato l’oggetto di movimentate proteste da parte degli ambientalisti durante le settimane precedenti la partenza.

Cassini, infatti, è partita con un notevole carico di plutonio a bordo, e la paura dei manifestanti era che un eventuale incidente durante il fly-by avrebbe potuto far schiantare questa bomba sulla Terra.

Anche in caso di esplosione del razzo, tuttavia, il rischio di una contaminazione sarebbe stato minimo grazie al sistema di immagazzinamento del plutonio che non avrebbe permesso a questo elemento di fuoriuscire.

La sonda, con orbiter e lander, l’11 giugno 2004 ha sfiorato la più lontana luna di Saturno, Phoebe, e il 1 luglio è entrata nell’orbita del pianeta, come previsto, il giorno di Natale dello stesso anno, l’Huygens si è separato e ha cominciato il suo volo di 22 giorni in solitaria verso Titano.

Sia durante la discesa sia dopo il suo atterraggio sul satellite, il lander ha inviato dati importanti in merito alla composizione chimica, alle caratteristiche fisico-chimiche delle particelle di polvere in sospensione nell’atmosfera e alla geologia della luna; poi due ore dopo il suo arrivo si è spenta definitivamente.

L’orbiter Cassini, così chiamato in onore di Gian Domenico Cassini, è invece ancora lassù vivo e vegeto e continua a inviare informazioni e immagini spettacolari di Saturno e delle sue lune.

Grazie a lui gli astronomi hanno scoperto per esempio che su Giapeto si verificano spettacolari e lunghe valanghe, che sotto la superficie di Titano si estende un oceano di oltre 250 chilometri, che tra gli anelli si verifica spesso una guerra a palle di neve o che Encelado porta la pioggia su Saturno.

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